ROMA - Cento chili di bellezza, di simpatia, di grande energia e voglia di vivere; cento chili con un bellissimo seno mostrato generosamente, con una massa di capelli lucidi, un sorriso esplosivo e, soprattutto, una grande voce.
Lisa Hunt, che oggi sembra un po' riduttivo definire come la corista di Zucchero, spalanca la porta della sua stanza d' albergo, si toglie le scarpe e, sprofondando letteralmente in un divano: Non vedevo l' ora che arrivasse questo momento.
E' stanchissima, è appena arrivata dall' Australia, anche se lei è newyorkese, dove vive con quello che da un mese è suo marito e non si è fermata un momento: interviste, conferenze stampa, le radio, la tv, tutti vogliono sapere del suo primo album come solista, che si chiama "A little piece of magic" (ed. Polydor), un pezzettino di magia, e dal 12 gennaio è nei negozi italiani.
E c' è da dire che mai album d' esordio fu più atteso: la storia di Lisa Hunt la conoscono infatti tutti coloro, e sono tanti, che almeno una volta, hanno visto un concerto di Zucchero. Lui, presentando quella ragazzona nera alla sua sinistra, raccontava di un miracoloso incontro a Covent Garden, il quartiere di Londra famoso per il mercato e per i numerosi artisti di strada che vi si esibiscono.
E' tutto vero, non c' è fantasia dice Lisa Hunt io quella sera cantavo lì, lui aveva perso l' aereo per tornare in Italia. E' stato a guardarmi un' ora, con la bocca spalancata, ed ha ripreso il mio concerto con una handycam. Poi è venuto da me e ha detto ehi, sei bravissima, io sono un musicista italiano, ti andrebbe di cantare nella mia band?. E ha preso il mio numero di telefono. Certo che mi era capitato spesso un fatto del genere, ma stavolta lo sentivo che sarebbe accaduto qualcosa. Dopo un mese ero in Italia e nel video di "Con le mani "c' ero io che cantavo in quella sera a Covent Garden.
Come definirebbe questo incontro? Un miracolo? Un fatto naturale, non ho mai creduto fosse un miracolo. Credo semmai che la vita di chiunque possa cambiare in un attimo. C' è da dire che la possibilità di fare un disco mi si era presentata anche a Londra, ma non era il momento e non l' ho fatto. Perché in Italia? Perché ho trovato delle persone che sentivano la musica come me. Per la verità nei concerti di Zucchero Lisa Hunt aveva spazi limitati per esprimere le sue capacità, ma quando la sua voce arrivava in primo piano (e accadeva ogni volta che apriva bocca) erano applausi ed emozione. A lei dobbiamo per esempio una delle più intense versioni di "Imagine."
Nel nuovo disco però la canzone di Lennon non c' è. L' unica cover è "Lady Marmalade," cavallo di battaglia di Patti Labelle. Io non volevo farla. Sono i casadiscografici (dice proprio così, nel suo buffo italiano) che hanno voluto che cantassi qualcosa di già molto noto. In compenso ci sono due canzoni di Zucchero, altre composte da lei sola, una con suo marito che è un chitarrista rock australiano, ed una, "In my secret heart" di David Sancious, tastierista di Peter Gabriel, nella quale suonano, oltre a lui, due turnisti di gran lusso: il batterista Manù Katchè e il bassista Pino Palladino.
"A little piece of magic" è prodotto da Robin Smyth, già produttore di "L' apparenza "di Lucio Battisti. Lisa da questa sera è in tournée in Europa con Zucchero ed Eric Clapton; cosa accadrà del suo sodalizio con Fornaciari? Non lo so. Dopo questo tour ci penserò. Tengo molto al mio disco, mi piacerebbe fare questa estate dei concerti da sola. E se avrà meno successo di quanto si aspetta? Non importa, una carriera non si costruisce su un solo disco, specie se è il primo.
Ha mai avuto il desiderio di cantare con qualche altro musicista italiano? No, desiderio non direi proprio; posso dire che ho delle preferenze, mi piace molto Gianna Nannini, e anche Pino Daniele, ma sono gusti, non desideri.
Link to this article: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/01/14/piacere-lisa-hunt-finalmente-solista.html
Lisa Hunt, che oggi sembra un po' riduttivo definire come la corista di Zucchero, spalanca la porta della sua stanza d' albergo, si toglie le scarpe e, sprofondando letteralmente in un divano: Non vedevo l' ora che arrivasse questo momento.
E' stanchissima, è appena arrivata dall' Australia, anche se lei è newyorkese, dove vive con quello che da un mese è suo marito e non si è fermata un momento: interviste, conferenze stampa, le radio, la tv, tutti vogliono sapere del suo primo album come solista, che si chiama "A little piece of magic" (ed. Polydor), un pezzettino di magia, e dal 12 gennaio è nei negozi italiani.
E c' è da dire che mai album d' esordio fu più atteso: la storia di Lisa Hunt la conoscono infatti tutti coloro, e sono tanti, che almeno una volta, hanno visto un concerto di Zucchero. Lui, presentando quella ragazzona nera alla sua sinistra, raccontava di un miracoloso incontro a Covent Garden, il quartiere di Londra famoso per il mercato e per i numerosi artisti di strada che vi si esibiscono.
E' tutto vero, non c' è fantasia dice Lisa Hunt io quella sera cantavo lì, lui aveva perso l' aereo per tornare in Italia. E' stato a guardarmi un' ora, con la bocca spalancata, ed ha ripreso il mio concerto con una handycam. Poi è venuto da me e ha detto ehi, sei bravissima, io sono un musicista italiano, ti andrebbe di cantare nella mia band?. E ha preso il mio numero di telefono. Certo che mi era capitato spesso un fatto del genere, ma stavolta lo sentivo che sarebbe accaduto qualcosa. Dopo un mese ero in Italia e nel video di "Con le mani "c' ero io che cantavo in quella sera a Covent Garden.
Come definirebbe questo incontro? Un miracolo? Un fatto naturale, non ho mai creduto fosse un miracolo. Credo semmai che la vita di chiunque possa cambiare in un attimo. C' è da dire che la possibilità di fare un disco mi si era presentata anche a Londra, ma non era il momento e non l' ho fatto. Perché in Italia? Perché ho trovato delle persone che sentivano la musica come me. Per la verità nei concerti di Zucchero Lisa Hunt aveva spazi limitati per esprimere le sue capacità, ma quando la sua voce arrivava in primo piano (e accadeva ogni volta che apriva bocca) erano applausi ed emozione. A lei dobbiamo per esempio una delle più intense versioni di "Imagine."
Nel nuovo disco però la canzone di Lennon non c' è. L' unica cover è "Lady Marmalade," cavallo di battaglia di Patti Labelle. Io non volevo farla. Sono i casadiscografici (dice proprio così, nel suo buffo italiano) che hanno voluto che cantassi qualcosa di già molto noto. In compenso ci sono due canzoni di Zucchero, altre composte da lei sola, una con suo marito che è un chitarrista rock australiano, ed una, "In my secret heart" di David Sancious, tastierista di Peter Gabriel, nella quale suonano, oltre a lui, due turnisti di gran lusso: il batterista Manù Katchè e il bassista Pino Palladino.
"A little piece of magic" è prodotto da Robin Smyth, già produttore di "L' apparenza "di Lucio Battisti. Lisa da questa sera è in tournée in Europa con Zucchero ed Eric Clapton; cosa accadrà del suo sodalizio con Fornaciari? Non lo so. Dopo questo tour ci penserò. Tengo molto al mio disco, mi piacerebbe fare questa estate dei concerti da sola. E se avrà meno successo di quanto si aspetta? Non importa, una carriera non si costruisce su un solo disco, specie se è il primo.
Ha mai avuto il desiderio di cantare con qualche altro musicista italiano? No, desiderio non direi proprio; posso dire che ho delle preferenze, mi piace molto Gianna Nannini, e anche Pino Daniele, ma sono gusti, non desideri.
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